Pelo Enólogo, Sommelier Raffaello De Crescenzo
Texto original em italiano
Se nella nostra società, anno dopo anno, il ruolo della donna acquisisce sempre maggior peso, a tavola e nel mondo del vino, il vino rosa diventa sempre più importante e si candida come soluzione ideale, versatile ed intrigante, per accompagnare ogni pasto con eleganza ed armonia.
Attenzione però: non chiamatelo vino femminile o adatto solo ai palati del gentil sesso!
Il vino rosa (rosato o rosè) è un vino profondamente legato alle nostre radici: era il vino di casa, fatto per esser bevuto tutti i giorni e per permettere ai vini rossi, di avere maggior concentrazione e colore.
È, infatti, nelle bucce dell’uva che si ritrovano quei composti responsabili degli aromi, del colore e del corpo di un vino: rimuovendo una parte di liquido, usata per il vino rosato, si permette al mosto rimanente di poter venire a contatto con un maggior numero di bucce e, di conseguenza, di ottenere un vino rosso più corposo e complesso.
Sono ben 4, in base alla pratica enologica adoperata, le modalità con cui è possibile ottenere vini rosa. Andiamo a scoprirle insieme!
Innanzitutto vi è la pressatura diretta o breve macerazione: si vanno a pressare direttamente i grappoli interi o diraspati, subito dopo la vendemmia ed il contatto tra il mosto e le bucce è di breve durata, meno di due ore. Così facendo si ottiene un rosato chiaro, pronto per essere fermentato.
Vi è poi la macerazione pellicolare: il contatto tra le bucce ed il mosto avviene per diverse ore ed i costituenti della buccia e della polpa vengono liberati, per ottenere un rosato dalle tonalità più o meno scure. Rimosse le bucce, si è poi pronti per far partire la fermentazione.
Innanzitutto vi è la pressatura diretta o breve macerazione: si vanno a pressare direttamente i grappoli interi o diraspati, subito dopo la vendemmia ed il contatto tra il mosto e le bucce è di breve durata, meno di due ore. Così facendo si ottiene un rosato chiaro, pronto per essere fermentato.
Vi è poi la macerazione pellicolare: il contatto tra le bucce ed il mosto avviene per diverse ore ed i costituenti della buccia e della polpa vengono liberati, per ottenere un rosato dalle tonalità più o meno scure. Rimosse le bucce, si è poi pronti per far partire la fermentazione.
È la Francia il maggior produttore di vino rosa nel mondo, soprattutto perchè ha da sempre riservato grande attenzione a questa tipologia di vino, facendo attenzione a non confonderne la produzione con quello rosso.
Sebbene la produzione del rosato rimanga attualmente concentrata in Europa, nuovi Paesi produttori stanno acquisendo sempre maggior importanza: a partire dai primi anni 2000, infatti, Sud Africa, Cile ed Australia hanno progressivamente rafforzato le loro produzioni.
Cresce a livello globale la cultura e l’attenzione nei confronti del vino rosa che, in valore assoluto, rappresenta ben il 60% del volume della produzione dei vini fermi in Tunisia ed il 35% in Uruguay.
Francia e Stati Uniti d’America sono i principali consumatori di vini rosati con, rispettivamente, 8,1 e 3,2 milioni di ettolitri consumati nel 2014: vale a dire che la metà di tutti i vini rosati prodotti nel mondo, vengono bevuti in questi due Paesi.
Crescite significative nel consumo si fanno registrare anche in Svezia, Regno Unito, Hong Kong e Canada.
Sono generalmente i più giovani i principali consumatori di vini rosati e, nella maggior parte dei Paesi, sono le donne a dichiarare di consumare più vino rosa, rispetto agli uomini; alcuni Paesi, tuttavia, fanno eccezione: in USA, Russia e Paesi Bassi, ad esempio, gli uomini apprezzano questa tipologia di vini, tanto quanto le donne, mentre in Brasile la proporzione nei consumi, vede gli uomini apprezzarli maggiormente rispetto alle loro connazionali di sesso femminile.
Spagna, Italia, Stati Uniti e Francia sono i maggiori esportatori di vino rosa, il cui consumo è generalmente legato ai mesi estivi ed al periodo di San Valentino.
Numerose sono le iniziative a sostegno di questa tipologia di vini, le cui tecniche produttive sono in costante evoluzione e tendono a prevedere sempre più spesso anche l’uso delle barrique.
In Italia nel 2020 è nata un’Associazione specifica per questo prodotto, con l’obiettivo di valorizzarlo e promuoverlo: Vino Rosa Italiano. Un’associazione a cui in tanti stiamo aderendo, anche con l’obiettivo di utilizzare questa perla dell’enologia come veicolo attorno al quale realizzare eventi che possano avere anche finalità sociali, quali raccolte fondi per la ricerca sulla fibrosi cistica o il tumore al seno.
“Insieme un mondo di vino rosa è possibile” è il motto di questa Associazione, a cui possono aderire cantine, enoteche, ristoranti, appassianati ed anche semplici curiosi.”
Il rosa vuole essere il colore dell’aggregazione, dell’amicizia, dell’amore e della ripartenza: tutti uniti, verso un mondo più equo, più solidale, etico e culturale!